Il genocidio di Gaza e la corrispondenza tra Pike e Mazzini sullo scontro tra sionismo e mondo arabo

Di Cesare Sacchetti

La geopolitica e la storia sono due materie senz’altro affascinanti che ci aiutano a comprendere davvero cosa sta accadendo nel mondo ed in Palestina nell’attuale contesto storico.

Soprattutto se volgiamo lo sguardo dai libri della storia liberale e lo posiamo sulla vera storia che non ci viene narrata mai né sui banchi di scuola né negli atenei universitari, iniziamo a comprendere meglio qual è il vero fine e quali sono le vere forze che governano il fiume della storia.

Lo abbiamo fatto recentemente quando ci siamo soffermati ad analizzare la vera storia dello stato d’Israele e le decisive forze che hanno contribuito alla sua creazione.

A nostro avviso però nessun serio approccio teleologico della storia può sfuggire alle dinamiche spirituali che governano appunto questo processo.

Se si adotta il punto di vista dei materialisti storici formatisi alla scuola di Karl Marx, un adepto della massoneria, si penserà che la storia non è null’altro che il risultato di uno scontro tra differenti classi sociali che si contendono il controllo dei mezzi di produzione.

Se si resta fermi però a tale approccio materialista, non solo non si comprende cosa sta accadendo ora e qual è il disegno che sta ispirando Israele nel suo folle sterminio del popolo palestinese.

Non si comprende nemmeno cosa è accaduto nei secoli passati quando all’indomani della Rivoluzione Francese nel 1789 in Europa si imponeva una nuova religione che era quella umanista del culto dei diritti umani.

La storia attuale e la decadenza del mondo Occidentale che ha sostituito le sue autentiche radici cristiane e greco-romane con quelle del liberal-progressismo è appunto il risultato di questa sostituzione di valori spirituali autentici e di ispirazione divina con altri invece falsi di ispirazione umana così tanto venerati dalla massoneria.

Il grido “Egalitè, libertè e fraternitè” che i rivoluzionari francesi del 700 e che le stolte masse ripetevano non era appunto che l’esaltazione di quel culto dei diritti umani che sostituiva una società che prima metteva al centro della storia Dio con un’altra che invece ha messo al centro della storia l’uomo e la religione luciferiana delle logge.

Ad aiutarci a comprendere ancora meglio la visione spirituale, nel senso deteriore del termine, che anima Israele e le forze che hanno voluto la creazione dello stato ebraico è il celebre carteggio del 1871 tra Albert Pike e Giuseppe Mazzini.

L’autenticità del carteggio è stata contestata da alcuni negli ultimi decenni nonostante ci siano tracce di esso già dagli anni 50 e ancora prima.

A darne notizia nel 1959 nel suo libro “Satana: principe di questo mondo” è stato l’ufficiale di marina canadese William Carr.

Ancora prima di lui a citare lo scambio tra i due fu un altro illustre personaggio, ovvero l’arcivescovo di Santiago del Cile, il cardinal Caro Rodríguez che nel suo capolavoro “Massoneria smascherata” del 1925 ne fa cenno.

La lettera secondo Caro Rodriguez fino a quel momento risultava essere custodita dal British Museum che invece nei decenni successivi ha affermato che lo scritto non è mai stato in suo possesso.

Questo appare inusuale perché negli anni in cui ne parlava il cardinale cileno, il British Museum non risultava affatto smentire che la lettera si trovasse in suo possesso.

Ciò detto, il contenuto della lettera è straordinario ed inquietante al tempo stesso anche se si pensa che sia un falso, e in quest’ultimo caso, se si tratta di una contraffazione, ci si chiede come chi l’ha scritta fosse in grado di sapere già un secolo addietro e oltre con assoluta certezza cosa sarebbe accaduto nel XX secolo quando scoppiarono due guerre mondiali.

Quando Pike scrive a Mazzini gli parla della strategia che la massoneria dovrà perseguire per giungere al suo fine ultimo che altro non è che quello della Repubblica universale.

La Repubblica universale di cui parlano le logge viene descritta ipocritamente come un mondo nel quale i conflitti spariranno e le nazioni finalmente raggiungeranno la “pace” attraverso la rinuncia alla loro sovranità.

In realtà non si tratta altro che di un totalitarismo globale nel quale si sostituisce la religione cristiana con il culto luciferiano come afferma lo stesso Pike.

Quando oggi gli adepti delle massonerie con i suoi diversi riti, il più popolare è quello di rito scozzese, entrano nelle logge spesso è richiesto loro di leggere proprio l’opera principale di Albert Pike, intitolata “Morali e Dogma.”

Pike è stato il Granmaestro del Consiglio Supremo del rito scozzese nella giurisdizione meridionale degli Stati Uniti.

Tale loggia è particolarmente importante perché essa viene definita anche come il Consiglio Supremo del Mondo per ciò che riguarda l’esercizio del rito scozzese e il suo Granmaestro si può definire tranquillamente come uno dei massoni più influenti al mondo qual era appunto Albert Pike.

Giuseppe Mazzini non era comunque da meno in quanto presiedeva il Grande Oriente d’Italia che era legato a sua volta alla massoneria inglese e per la quale il rivoluzionario genovese dirigeva il processo di unificazione dell’Italia risorgimentale, voluto non tanto per unificare i vari Stati che esistevano prima dell’Unità d’Italia, ma soprattutto per colpire la Chiesa Cattolica il cui Stato andava dissolto e la cui influenza spirituale rimossa dall’Italia e dal mondo.

La massoneria sin dalla sua esistenza ha condotto una guerra esistenziale alla Chiesa Cattolica in quanto l’esistenza di questa istituzione di natura divina rappresentava e rappresenta tuttora, nonostante l’infiltrazione massonica subita dal Vaticano II, un formidabile katehon contro la manifestazione del governo mondiale e della persecuzione di massa contro i cristiani su tutto il pianeta.

Anche se si pensa che la lettera non sia autentica, e fino a prova contraria chi sostiene questa tesi non ha ancora portato solide prove a suo sostegno, è impossibile non rilevare che in quella corrispondenza c’è perfettamente spiegata la logica distruttiva che governa il mondialismo.

Pike scrive a Mazzini che per arrivare finalmente all’annichilimento di ogni religione, soprattutto di quella cristiana, saranno necessarie delle grandi crisi mondiali che porteranno degli sconvolgimenti così grandi e di proporzioni così devastanti da lasciare dietro di essi soltanto un cumulo di macerie.

Pike parla incredibilmente di tre guerre mondiali che accompagneranno tale processo. La prima vedrà contrapposti l’impero britannico contro quello tedesco e avrebbe dovuto portare alla fine dello zarismo in Russia con l’avvento dei bolscevichi e la diffusione del comunismo in Europa.

Attraverso la scristianizzazione della Russia, scrive Pike, si sarebbe diffuso sempre di più l’ateismo.

La seconda guerra mondiale, prosegue il massone americano, sarebbe invece dovuta essere “combattuta in modo da distruggere il nazismo e aumentare il potere del sionismo politico per consentire lo stabilimento in Palestina dello stato sovrano d’Israele. Durante la seconda Guerra Mondiale si doveva costituire un’Internazionale comunista altrettanto forte dell’intera Cristianità. A questo punto quest’ultima doveva essere contenuta e tenuta sotto controllo fin quando richiesto per il cataclisma sociale finale.”

Infine, per giungere al “cataclisma sociale finale” di cui parlava Pike a Mazzini sarebbe stata necessaria la terza guerra mondiale che va “fomentata approfittando delle divergenze suscitate dagli agenti degli Illuminati fra sionismo politico e dirigenti del mondo islamico. La guerra dovrà essere orientata in modo che Islam (mondo arabo e quello musulmano) e sionismo politico (incluso lo Stato d’Israele) si distruggano a vicenda, mentre nello stesso tempo tutte le nazioni rimanenti, una volta di più divise e contrapposte fra loro, saranno in tal frangente forzate a combattersi fra loro fino al completo esaurimento fisico, mentale, spirituale ed economico”.

Quando si legge tale scambio epistolare non si può fare a meno di restare completamente basiti. Anche se si pensa che la lettera sia un falso c’è da spiegare come sia possibile che circoli da più di un secolo un testo nel quale si sono anticipati gli eventi del XX secolo e soprattutto come sia possibile che chi abbia scritto tale lettera potesse sapere dell’esistenza del sionismo e del nazismo come movimenti politici e ideologici quando nella seconda metà del XIX secolo essi ancora non esistevano.

Soprattutto sconvolge il fatto che chiunque abbia scritto tale lettera lo abbia fatto come se stesse leggendo da un copione già scritto e deciso in ogni suo dettaglio.

Si trattava in tale ottica di favorire quegli eventi disastrosi indispensabili per consentire la nascita di quel governo mondiale nel quale il cristianesimo sarà definitivamente messo al bando e perseguitato ovunque.

La logica descritta nella lettera non è altro che quella della massoneria e del suo motto “ordo ab chaos” secondo il quale dalle macerie nascerà poi la Repubblica universale tanto anelata dalle logge massoniche.

E il testo predice esattamente quanto avvenuto nel XX secolo.

La prima guerra mondiale ha portato quegli stravolgimenti necessari per mettere fine alla Russia zarista e sostituire ad essa la spietata dittatura sanguinaria dei bolscevichi di Lenin, Trotskij e Stalin generosamente finanziati dalle banche di New York.

La seconda guerra mondiale ha prodotto invece il contesto ideale per consentire la nascita dello stato di Israele che nell’ottica dei suo fondatori assume un ruolo spirituale di primo piano nella manifestazione del futuro Nuovo Ordine Mondiale.

I lettori che non conoscevano tale scambio epistolare e che hanno visto quanto sta accadendo a Gaza in questi giorni con il massacro del popolo palestinese e il progressivo compattamento dei Paesi islamici contro Israele probabilmente staranno pensando che siamo dunque all’ultimo atto di un diabolico piano che si è passato di generazione in generazione.

A nostro avviso, non è questo il caso per delle ragioni che abbiamo già spiegato in precedenti contributi. La storia e i rapporti di forza geopolitici suggeriscono che il momento del governo totalitario globale è ancora lontano se si considera il fatto che stiamo assistendo alla dissoluzione dell’impalcatura globalista fondata sull’impero americano e sul vecchio mondo unipolare.

E se si vuole salire su un piano spirituale della lettura della storia necessario per poter comprendere davvero in che direzione sta andando l’umanità ricordiamo ancora una volta come le profezie mariane del secolo scorso ci dicano che si è vicini ad un trionfo della fede e ad una restaurazione della Chiesa Cattolica.

Ciò non toglie un fatto. La logica del Nuovo Ordine Mondiale è una che va al di là dell’immediata contingenza storica e si trasmette pazientemente di secolo in secolo.

Chiunque abbia scritto quella lettera possedeva tale logica e sapeva cosa sarebbe accaduto perché tali eventi sono stati voluti da forze eversive nemiche dell’umanità e che hanno in odio Dio.

Chiunque abbia scritto quella lettera ha dimenticato però che il padrone della storia non è l’uomo ma la Provvidenza ed è questo decisivo elemento che ha portato alla sconfitta del mondialismo ed è questo che porterà Israele al fallimento del suo folle piano di estendere il suo territorio.

La crisi che Israele ha scatenato non arriverà alla manifestazione della Grande Israele ma piuttosto ad un possibile ridimensionamento dello stato ebraico la cui esistenza senza il supporto incondizionato degli Stati Uniti appare incerta.

È una lezione che Israele e i poteri del mondialismo rifiutano di apprendere ed è una lezione che saranno costretti a ricevere loro malgrado molto presto, ancora una volta.

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