Dormire inclinati può prevenire l’Alzheimer

Come si può vedere da questo articolo 
“la malattia di Alzheimer è la forma più comune di demenza senile, e oggi colpisce circa il 5% delle persone con più di 60 anni. Sebbene la maggior parte dei malati abbia più di 80 anni, ci sono casi di Alzheimer precoce, anche a 40 o 50 anni. Come tutte le demenze, si caratterizza per una perdita progressiva della memoria associata a un disturbo cognitivo: perdita del linguaggio, delle capacità esecutive e del pensiero critico o astratto.”

Per quanto riguarda le cause scatenanti, sempre nello stesso articolo, si trova il seguuente riferimento:
“Non è nota la causa scatenante, ma si sta studiando la correlazione fra la malattia e l’alterazione del metabolismo della proteina precursore della beta amiloide (detta APP) che porta alla formazione di beta amiloide, una sostanza neurotossica che accumulandosi nel cervello porta progressivamente a morte neuronale. Non essendo nota una causa scatenante, non ci sono metodi di prevenzione mirati.”
Questo riferimento costituisce, a nostro avviso, un collegamento evidente con la possibilità che dormire su un letto leggermente inclinato, così come previsto dalla Terapia del Letto Inclinato (inclined Bed Therapy), possa effettivamente aiutare la prevenzione e la cura di questa grave e diffusa patologia.
In questo nostro articolo https://www.lettoinclinato.it/una-nuova-prospettiva-per-la-detossificazione-del-nostro-cervello/ (pubblicato nel 2019), sono infatti evidenziati i motivi per i quali dormire inclinati migliora in maniera importante la qualità del sonno e la detossificazione del cervello.

Per quanto riguarda le cause scatenanti, sempre nello stesso articolo, si trova il seguuente riferimento:
“Non è nota la causa scatenante, ma si sta studiando la correlazione fra la malattia e l’alterazione del metabolismo della proteina precursore della beta amiloide (detta APP) che porta alla formazione di beta amiloide, una sostanza neurotossica che accumulandosi nel cervello porta progressivamente a morte neuronale. Non essendo nota una causa scatenante, non ci sono metodi di prevenzione mirati.”
Questo riferimento costituisce, a nostro avviso, un collegamento evidente con la possibilità che dormire su un letto leggermente inclinato, così come previsto dalla Terapia del Letto Inclinato (inclined Bed Therapy), possa effettivamente aiutare la prevenzione e la cura di questa grave e diffusa patologia.
In questo nostro articolo https://www.lettoinclinato.it/una-nuova-prospettiva-per-la-detossificazione-del-nostro-cervello/ (pubblicato nel 2019), sono infatti evidenziati i motivi per i quali dormire inclinati migliora in maniera importante la qualità del sonno e la detossificazione del cervello.

Riportiamo di seguito le parti dell’articolo in questione che risultano più interessanti al riguardo dell’argomento di cui stiamo parlando:

Sistema di detossificazione del cervello
Durante il giorno, le tossine, come la b-amiloide e le tau-proteine, si accumulano lentamente nel nostro cervello. Quando dormiamo, un sistema di pulizia del cervello, scoperto di recente, chiamato glinfatico, si mette al lavoro.
Il liquido cerebrospinale (CSF) – che circonda, nutre e protegge il cervello – interagisce con il fluido interstiziale per creare una sorta di onda di pulizia che si muove attraverso il cervello per rimuovere le tossine che si sono accumulate durante il giorno. Il sistema glinfatico si occupa quindi della rimozione dei rifiuti del cervello.

Importanza del sonno
Il deposito di β-amiloide nel cervello porta al declino cognitivo e, infine, alla malattia di Alzheimer.
L’accumulo di β-amiloide nella corteccia prefrontale è associato all’interruzione del sonno ad onde lente e può ridurre la capacità di consolidamento della memoria (Mander 2015).
I ricercatori hanno rilevato che una durata del sonno più breve e una qualità del sonno inferiore sono associate a un maggiore carico di β-amiloide (Spira 2013).
Sono necessari ulteriori studi per determinare se il sonno non profondo contribuisce semplicemente allo sviluppo o se, invece, è una delle cause della malattia di Alzheimer.
Comunque, è il sonno leggero che può portare ad un aumento della deposizione di β-amiloide e un carico maggiore di β-amiloide può portare ad un ulteriore peggioramento del sonno.
Questo, quindi, diventa un ciclo di auto-perpetuazione del declino cognitivo in atto e del declino della qualità del sonno.

Importanza della posizione nel sonno
Fortunatamente ci sono cose che possiamo fare per ottimizzare il nostro sonno e il funzionamento del sistema glinfatico.
Proprio come il sistema linfatico, che purifica il resto del corpo, il sistema glinfatico è influenzato da fattori esterni, come la forza di gravità e la posizione del corpo o i livelli di stress.
I ricercatori del sonno hanno scoperto che, chi ha una peggiore qualità del sonno, spesso trascorre la maggior parte del tempo posizionato sulla schiena, con la testa dritta.
Altri studi confermano che la posizione che assumiamo durante il sonno può influenzare in maniera significativa la qualità dello stesso.
L’osservazione degli animali selvatici e del bestiame domestico indica inoltre che anche questi preferiscono dormire appoggiati sui loro lati e con la testa leggermente in salita.

Dormire inclinati!
Prendendo spunto dalla natura, medici e ricercatori hanno iniziato a studiare i benefici che si possono avere dormendo in una posizione più naturale, quella in cui il letto presenta una regolare inclinazione, con la testa posizionata nel punto più alto.
Mentre ancora non sono state fatte sperimentazioni scientifiche ufficiali, su scala adeguata, al riguardo dei benefici che dormire in questa posizione può avere sul sistema glinfatico, esistono comunque ricerche ed esperienze cliniche che hanno dimostrato che il “sonno inclinato” (con la testa sollevata di 3-6 pollici) ha incredibili benefici per la salute.

Importanza della posizione nel sonno
Fortunatamente ci sono cose che possiamo fare per ottimizzare il nostro sonno e il funzionamento del sistema glinfatico.
Proprio come il sistema linfatico, che purifica il resto del corpo, il sistema glinfatico è influenzato da fattori esterni, come la forza di gravità e la posizione del corpo o i livelli di stress.
I ricercatori del sonno hanno scoperto che, chi ha una peggiore qualità del sonno, spesso trascorre la maggior parte del tempo posizionato sulla schiena, con la testa dritta.
Altri studi confermano che la posizione che assumiamo durante il sonno può influenzare in maniera significativa la qualità dello stesso.
L’osservazione degli animali selvatici e del bestiame domestico indica inoltre che anche questi preferiscono dormire appoggiati sui loro lati e con la testa leggermente in salita.

Dormire inclinati!
Prendendo spunto dalla natura, medici e ricercatori hanno iniziato a studiare i benefici che si possono avere dormendo in una posizione più naturale, quella in cui il letto presenta una regolare inclinazione, con la testa posizionata nel punto più alto.
Mentre ancora non sono state fatte sperimentazioni scientifiche ufficiali, su scala adeguata, al riguardo dei benefici che dormire in questa posizione può avere sul sistema glinfatico, esistono comunque ricerche ed esperienze cliniche che hanno dimostrato che il “sonno inclinato” (con la testa sollevata di 3-6 pollici) ha incredibili benefici per la salute.

Autore: wp_121693

Manuela Valletti è una giornalista milanese, da sempre impegnata nella ricerca della verità, ama gli animali e la natura, dove ritrova se stessa!

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